Da noi in Emilia, mettere in tavola la Malvasia è come aggiungere un posto a tavola. È un vino dolce o secco, dalla personalità ferma o frizzante. Nel bicchiere brilla il suo colore giallo chiaro, al palato si distingue per freschezza. Un calice di Malvasia frizzante è il complice ideale per un aperitivo leggero, anche a base di pesce, viste le sue antiche origini marittime. La versione ferma può essere bevuta a tutto pasto con pietanze delicate mentre la Malvasia frizzante dolce è perfetta con ciambelle, dolci alla crema e crostate della credenza.

È un vino rosso chiaro, proveniente da un vitigno autoctono della Bassa Parmense, dove sembra venisse coltivato già dal 1400. Dal carattere allegro e amabile, incontenibile con la sua spuma, sa come portare in tavola il buonumore e mettere d'accordo i sapori della cucina parmigiana. Di bassa gradazione alcolica, difficilmente supera i 9,5 gradi: combatte i grassi ed è quindi adatto per accompagnare i salumi tipici come la spalla di San Secondo cotta ed il culatello di Zibello DOC.

E’ probabilmente uno dei tanti vitigni che erano presenti nel piacentino fin dall’epoca pre-cristiana. Particolarmente adatto a essere vinificato nelle tipologie frizzante o spumante, l’Ortrugo oggi dà origine anche a un vino fermo, particolarmente apprezzato all’estero. E’ un compagno informale e schietto, che ama la compagnia e la convivialità. Il suo gusto secco, la discreta struttura e il profumo delicato ben si sposano con i salumi piacentini, ma si prestano anche ad accompagnare piatti dal sapore tendente al dolce come i tortelli di zucca. Servito fresco, sa esaltare il gusto di pesci e crostacei grazie a una leggera sapidità.

Il Gutturnio è il vino simbolo dell’enologia piacentina. Nasce dal matrimonio tra Barbera e Bonarda, dalle caratteristiche complementari: la Barbera dona il corpo e il carattere, mentre la Bonarda offre l’eleganza e la morbidezza. Di antiche origini, poiché il gutturnium era la grande coppa d’argento nella quale i Romani versavano il vino durante le feste: il console piacentino Pisone, suocero di Giulio Cesare, ne era il suo più grande estimatore. Accompagna taglieri di salumi piacentini e primi piatti tradizionali come i pisarei e fasö, ma bagna anche arrosti e bolliti, brasati e carni alla griglia.

La Spergola è un vitigno autoctono molto antico della zona di Scandiano, che riassume in sé la qualità del territorio reggiano, il paesaggio e la sua storia. Vino bianco secco con un delicato profumo di fiori, di mela verde e un gusto fragrante dotato di buona acidità, accompagna con gusto il pranzo della domenica: antipasti, primi piatti a base di pesce, pasta ripiena, secondi piatti leggeri e salumi o con il Parmigiano Reggiano DOC.

Vino di colore rosso rubino, intenso, è un vino di pronta beva, semplice e piacevole. La Barbera dei Colli Piacentini, per sua natura, è da abbinare con piatti della tradizione, come gli antipasti, a partire dai salumi e dai formaggi del territorio, ma anche con lo gnocco fritto e i condimenti della cucina piacentina. Ottimo infatti l’abbinamento con i cappellacci e le lasagne, così come con l’anguilla, pesce di fiume per sua natura grasso, una qualità che ben si sposa con le capacità sgrassanti di una Barbera!

Il Trebbiano Romagnolo è un vino fresco, dotato di discreta acidità, estremamente versatile negli abbinamenti e di beva facile, fresco e fruttato. Ideale ad accompagnare antipasti, primi piatti e portate a base di pesce, in preparazioni semplici e delicate.